Wudangpai Gongfu

Wudangpai Gongfu

…fu chiesto al Maestro Wang Xiangzhai: “a cosa servono tutte queste pratiche”? E il Maestro rispose: “in un primo tempo, servono a migliorare e dinamizzare la propria salute, in un secondo tempo servono a tessere amicizie e relazioni sincere, in un terzo tempo servono come autodifesa nel malaugurato caso che si sia costretti a difendere se stessi o i propri cari; infine, servono per mutare il corso del Destino, per trasformare la propria vita”.


Il Wudangpai Gongfu è un sistema complesso e variegato sviluppatosi attraverso i secoli in seno al taoismo nella quiete e nel riparo naturale offerti dalle suggestive montagne della regione del Wudang Shan. Tra le foreste, le cascate, le spesse nebbie e i pinnacoli rocciosi dei 72 picchi che formano questa catena infatti, da tempo imprecisato, i monaci e gli eremiti taoisti praticano la meditazione e le arti marziali come via di evoluzione personale…ma non solo, parte della loro cultura è anche la medicina, la musica, la pittura, la calligrafia, l’astrologia e tanto altro, insomma, un vero e proprio patrimonio del sapere umano tramandato di generazione in generazione fino ai nostri giorni. Le origini del Wudangquan (o “Boxe del Wudang”) si perdono nella nebbia e sono legate alla mitica figura dell’eremita taoista Zhang Sanfeng, alchimista ed esperto artista marziale.  La leggenda vuole che egli, dopo aver viaggiato a lungo per la Cina, si stabilì nel Wudang Shan e, dopo aver assistito a un illuminante scontro tra un serpente e un volatile, creò il Taijiquan.  Gli elusivi movimenti del serpente, eleganti, sinuosi, circolari ed avvolgenti, avendo sempre la meglio sugli attacchi rigidi e lineari dell’uccello, indussero il Maestro ad applicare i principi filosofici taoisti all’arte marziale e a creare uno stile di combattimento dove “il morbido prevale sul duro”. La Scuola del Wudang infatti pone enfasi sul Gongfu interno, ossia sullo sviluppo della forza non muscolare (Nei Jin) derivante dalla coordinazione profonda tra una particolare “meccanica corporea”, l’atteggiamento mentale (Yi, o “Volontà Cosciente”) e la circolazione del Qi, l’energia vitale che infonde potenza al movimento e benessere all’organismo.

La ricerca e lo studio della forza interna celata nella morbidezza, la famosa “barra d’acciaio avvolta dal cotone”, è un affascinante viaggio nel cuore profondo dell’essere umano, un viaggio che, passo dopo passo, conduce il praticante a sviluppare sé stesso in tre interdipendenti settori fondamentali: il carattere, l’abilità marziale e la salute.

Tradizionalmente le tre grandi Scuole marziali interne del Taijiquan, del Baguazhang e dello Xingyiquan sono parti integranti del Sistema Wudang e tutte le altre numerose specialità del Wudangquan ne incorporano i principi fondamentali.